E così la partita “dio-scimmia” è tornata in parità, grazie alle decine di migliaia di intellettuali, che hanno firmato l’appello affinché la teoria dell’evoluzione fosse re-introdotta come materia di studio nella scuola media. E’ bello vedere una schiera così folta, in genere divisa su tutto, ma così compatta nel credersi erede delle scimmie..
C’era una volta l’Eden… Dell’età dell’oro sono impregnate tutte le culture di ogni parte del mondo e non solo la Bibbia. Miti e leggende dell’antica Grecia e di Roma, civiltà precolombiane, indiani di America, Maori in Nuova Zelanda narrano tutti di un stato di benessere e prosperità in cui l’uomo viveva felice, senza bisogno di lavorare.
La memoria di questa mitica età è stata cancellata sia dalle religioni che dalle scienze. Le tre religioni monoteiste si fondano tutte e tre sulla Bibbia, su un “dio” tanto “buono” che condanna l’uomo a”lavorare con il sudore della fronte” e la donna a “partorire con dolore”. La tesi dell’evoluzione biologica viene attribuita a C. Darwin, ma l’ipotesi che gli uomini discendano da un comune progenitore che comprende anche le scimmie è una derivazione che non ha mai trovato alcuna prova. Il famoso “anello mancante” tra primati e umani manca, malgrado tutti gli sforzi compiuti finora per trovarlo e le schiere di paleontologi sguinzagliati alla ricerca di ominidi dalla postura eretta, presunti “progenitori” dell’umanità… scimmiesca.
Porre l’essere umano e, soprattutto, il bambino di fronte a due alternative, altrettanto assurde ed in apparente contrasto è il gioco consueto: quello che di farlo credere “libero” di votare per l’una o per l’altra tesi, ma non di esercitare le proprie funzioni intellettive per comprendere che esistono altre vie, più intelligenti e, soprattutto, capaci di rispetto per l’essere umano. I due paradigmi, creazionista ed evoluzionista, sono entrambi senza prove ed entrambi hanno un comune denominatore: l’impotenza dell’uomo. Gli stessi firmatari dell’appello ammettono che la teoria dell’evoluzione non regge, ma ritengono utile citarla ai bambini delle scuole medie, per “mantenere una continuità con il passato”. Dalle loro stesse parole emerge il vero movente: la convinzione falsa che esista, un tempo unico, quindi un solo passato ed un solo futuro.
La causa è un atto di fede cieca verso il “dio tempo”, il Saturno impietoso che divora le sue creature tanto meglio quanto più queste perdono tempo, appunto, a schierarsi ed a combattersi a vicenda. Ci sono ormai molteplici tracce che esistono tempi diversi, infiniti universi invisibili, ma reali, i quali hanno, ciascuno un proprio tempo. L’idea è antica, espressa da molti saggi tra i qualiGiordano Bruno; rispetto alle due tesi, creazione/evoluzione, è la terza via che viene sempre e sistematicamente nascosta. Eppure l’idea che l’Universo sia un Essere Eterno ed Intelligente che comprende infiniti universi ha oggi molte conferme… (vedi Origini dell’uomo )
La scoperta vincente del 2003 ha dimostrato in modo definitivo che la scienza può osservare solo il 5% del tutto e quindi ignora il restante 95%. E’ una scoperta riconosciuta all’unanimità, ma poco diffusa; è troppo travolgente per chi è abituato a credere, o meglio, a far credere… Il Ministro ha subito accettato l’appello rivolto da premi Nobel, illustri scienziati e, tra questi, anche astrofisici. Questi ultimi dovrebbero conoscere le loro stesse scoperte, il fatto che il 70% è energia oscura che può essere dovunque, anche all’interno dei nostri corpi e della stessa terra. Alla “misteriosa” e massiccia energia oscura può contribuire una forza che però misteriosa non è affatto, ma che tutti gli “esperti” ignorano: è la forza “debole” che opera all’interno di ogni nucleo atomico, ha quindi effetti su flora, fauna, umanità e tutto il pianeta Terra, nonché tutto l’universo che di nuclei atomici sono composti. Biologi, genetisti, neuroscienziati, medici e persino gli astrofisici, alla ricerca della “misteriosa” energia oscura, la “ignorano”… E questa sarebbe la “conoscenza” scientifica!
L’Antica Arte della Memoria era nota anche come arte combinatoria. Gli antichi scienziati avevano compreso ciò che oggi è evidente ad ogni genetista: le tante possibili combinazioni delle quattro basi del DNA generano le diverse sequenze dei geni e quindi le peculiari caratteristiche di ogni individuo. Tali sequenze non sono “casuali”, ma rivelano una lingua coerente ed una logica precisa che il costosissimo Progetto Genoma non ha saputo spiegare. Il Progetto Genoma si è limitato a studiare solo il 3-4% dei geni, perché gli stessi premi Nobel, oggi firmatari dell’appello, avevano definito “spazzatura” tutto il resto, cioè ben il 96-97% dei geni… Ciò malgrado tutti i giornali hanno riportato la “conclusione” del Progetto e cioè che il 98% dei geni umani sono come quelli dello scimpanzé. Ho cercato su Internet e ho scoperto che, a tutt’oggi, non si sa ancora quanti sono i geni umani; chi dice 30.000 chi 100.000 o anche 120.000. Rispetto a cosa allora hanno calcolato la percentuale del 98%?
Analoga percentuale di ignoranza ricorre nelle neuroscienze. Il 95% del cervello umano opera in modo inconscio e subconscio. L’inconscio è con tutta probabilità collettivo (vedi K. Jung) e quindi presume un’umanità capace di armonia. Il subconscio è invece creato dalla così detta “educazione” nella prima infanzia e nell’adolescenza. Scuola famiglia e società “educano” il plastico cervello del bambino a credere, non a cercare la verità…
Viviamo in un gigantesco inganno: una “conoscenza” che non è affatto tale…
L’inganno però è un auto inganno. Qualunque cosa l’uomo crede diventa reale. Perciò “educare” a credere è il modo per conservare il potere che si erge sulla divisione tra credenti…
La via di uscita c’è ed è quella di credere in se stessi, utilizzare le proprie risorse, potenzialità e creatività per diventare protagonisti di una nuova realtà, giusta e sana, cioè capace di verifica e non di alimentare credi senza senso che avviliscono l’uomo e la società. Possiamo farlo perché siamo agli albori di un nuovo mondo…
(tratto da Universo Organico)
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