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Caverna platonica ritrovata

“Confine raggiunto, Voyager oltrepassa il sistema solare”, riportano i titoli dei quotidiani italiani, ai primi di luglio 2013, parlando della sonda Voyager 1, l’oggetto artificiale più lontano dalla Terra. Leggendo poi l’articolo si scopre che, invece, non è così. E. G. Stone, professore di fisica al California Institute di Pasadena e direttore del progetto dichiara: “potrebbe accadere da un momento all’altro, ma potrebbero volerci anche molti anni.” Quante volte la NASA ha annunciato di aver superato il “confine” del sistema solare? Nel 2003 la sonda raggiunse l’elioguaina (heliosheat), una regione in cui il vento solare è particolarmente intenso e si pensava che questo fosse il confine, ma non era così. Lo scorso anno 2012, in agosto, Voyager 1 aveva raggiunto una zona chiamata “regione a esaurimento”, una sorta di strato magnetico che sembrava essere il confine. Ancora no, non lo era.

L’ultimo annuncio è avvenuto il 27 giugno 2013 e ha dimostrato che i modelli teorici non quadrano con i dati sperimentali. In 35 anni di attività la Voyager 1 ha percorso una distanza pari a 125 volte la distanza terra-sole, mentre la sonda gemella, la Voyager 2, è di poco più indietro. In giugno 2013, la quantità di raggi cosmici segnalata da entrambe è diminuita progressivamente e, negli ultimi mesi, si era ridotta in modo così drastico, tanto da indurre a credere che questa fosse la volta buona. Tuttavia l’indicatore principale – un cambiamento drastico del campo magnetico solare – non c’è stato e quindi la sonda non è uscita dall’influenza solare.

I commentatori e divulgatori italiani sembrano certi che prima o poi le sonde Voyager raggiungeranno il “confine” e non riportano i risultati della sonda IBEX (Interstellary Boundary Explorer) che lo ha già esplorato, in altri modi, scoprendo uno strano nastro brillante (ribbon) che viene riflesso dal presunto “confine” il quale si comporta come uno specchio magnetico.

“Ci sembra di esplorare una caverna misteriosa diceva Arik Posner, direttore del programma IBEX alla NASA. “Osservando IBEX, ci accorgiamo che il sistema solare è come una candela, le cui luci sono riflesse sulle pareti della caverna e riflesse verso di noi”.

Il modello teorico che considera il

“I modelli che abbiamo immaginato finora sono tutti sbagliati” ha dichiarato Stomatios Krimigis direttore del Dipartimento Spaziale nel 1991. Il sole produce un plasma di particelle cariche – il vento solare – che viaggia a velocità supersoniche come una doppia spirale che si espande a tutta l’eliosfera. Questo fatto travolge l’idea che sia Un anno fa Voyager 1 aveva segnalato che il vento solare era diminuito di un fattore 1000. Era stata una riduzione repentina, avvenuta in pochi giorni, mentre i raggi cosmici erano, invece, aumentati notevolmente. Quindi tutti pensavano che Voyager 1 avesse abbandonato l’eliosfera. Invece non era così. Qual era dunque il problema? È che tutti si aspettavano che nel mezzo interstellare – fuori dall’eliosfera – i raggi cosmici si muovessero in tutte le direzioni. Invece no, provenivano tutti da un’unica direzione preferenziale, il sole. Mentre il vento solare era diminuito drasticamente, il campo magnetico era rimasto intatto, senza la ben che minima variazione. Il fatto difficile da spiegare perché tutti credono che il campo magnetico galattico sia inclinato di 60° rispetto a quello solare. “E’ una grossa sorpresa” dicono gli astronomi credenti nel principio copernicano.

Molti astronomi seri stanno dimostrando che il “cielo” – lo spazio “vuoto” – non soddisfa affatto questo principio, ma ha struttura struttura cellulare che si ripete con forme simili su tutte le scale, da quelle piccole a quelle grandi. Come riporto in Baby Sun Revelation, studi compiuti sui dati delle sonde WMAP, il “vuoto” ha una geometria dodecaedrica, definita da H. Poincaré come quella mostrata in figura. E’ la scuola francese che ha cercato in varie occasioni di dimostrare la sostanziale diversità tra la Relatività Generale di Einstein e quella di H. Poincaré che riconosceva il ruolo cruciale dell’etere.

Una simile struttura rende lo spazio “vuoto” una sala di specchi che riflettono infinite immagini di ogni singolo corpo celeste. Se così è, la magnetosfera solare o eliosfera, è una caverna reale e non platonica nel senso usuale del termine. E’ una bolla magnetica con una struttura cellulare o frattale, cioè con “pareti” disseminate nello spazio vuoto sulle quali si proiettano le “ombre”,come dicevano Platone e Giordano Bruno, le tante possibili immagini di uno stesso corpo celeste. Il sistema solare reale può non essere quello disegnato dall’astronomia copernicana, ma essere un video, proiettato sulle “pareti” della caverna, che amplificano e moltiplicano un unico Corpo.  sui tanti specchi che permeano lo spazio “vuoto”.

La Sorgente del possente campo magnetico solare potrebbe non essere il sole giallo in cielo, bensì il SOLE NERO al centro della Terra. Lo so sembra assurdo, ma esaminando i dati lo è meno di quanto si crede. 

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