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Più veloci della luce

Più veloci della luce

Crolla Einstein? In parte, si; crolla soprattutto la tirannia invisibile che domina questo mondo, il tempo lineare. Non solo; crolla anche l’idea falsa che lo spazio separi i corpi tra loro. 

E’ stato ripetuto da millenni e confermato da scienziati in epoca moderna. Siamo immersi in una grande illusione: lo spazio e il tempo non sono realtà primarie, lo spazio non è “vuoto” e anche sul tempo c’è molto da ridire.

C’è una relazione intima tra la materia, lo spaziotempo e la gravità ed è questa la grande scoperta della Relatività Generale (1919). E’ stato un passaggio importante, la possibilità di andare oltre lo spaziotempo e di riconoscere l’esistenza delle velocità superluminali (superiori a quella della luce). Tra guerre mondiali, depressione e bombe atomiche, l’illusione è rimasta e così intere generazioni di fisici si sono convinti che fosse impossibile superare la velocità della luce, malgrado ci fossero molti fatti che dimostravano il contrario. La censura sulle velocità superluminali è stata capillare e diffusa, “obbligata” dalla venerazione globale per il tempo lineare unico, in base al quale questo mondo calcola tutto, dai debiti per i tanti ai profitti per i pochi e usa lo stesso tempo lineare unico per raccontare storie, teorie ed evoluzioni cosmiche.

Come spiego nel mio libro, Il Parto della Vergine, il tempo lineare è un concetto giudaico-cristiano promosso dalla Bibbia; è come un “dio” eterno, il terribile Saturno degli antichi romani, che le scienze hanno adottato senza discutere. Perché tanta attenzione a vietare le velocità superluminali? Perché dimostrano in modo matematico l’esistenza delle inversioni temporali, la possibilità che il tempo fluisca dal futuro al passato. L’abilità divina dell’uomo è il progetto, diceva Giordano Bruno, suggerendo un esempio pratico di inversione temporale, la possibilità di ogni essere umano di compiere azioni oggi per creare un futuro migliore e diverso e smentire la convinzione comune è che il futuro dipenda solo da chiese e governi.

Cos’è il tempo? Per paradosso, nessuno lo sa; nessuno vede il tempo e tutto in questo mondo è calcolato in base al tempo!

La Relatività Generale aveva spalancato le porte alle velocità superluminali con la scoperta dei buchi neri; anche in questo caso è arrivata la censura. I buchi neri si, quelli bianchi no. Perché? Il motivo ufficiale è che “non sono stati osservati”. Sarebbe meglio dire che non sono stati cercati. Dagli studi successivi è risultato chiaro che buchi neri e bianchi sono gli “estremi” di un tunnel spazio-temporale, “estremi” coincidenti: quello nero assorbe materia ed emette radiazione, cioè informazione, quello bianco viceversa, assorbe radiazione ed emette materia.

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Con questa definizione possiamo arrivare a una concezione feconda dell’Universo: i corpi non sono oggetti massicci, ma buchi neri e bianchi, cioè terminali riceventi e trasmittenti di un Web Cosmico che lega tutto e tutti, inclusi quei terminali speciali e complessi quali sono i corpi umani. Dai nuclei delle nostre cellule sgorga materia nuova sotto forma di amminoacidi, dalle nostre ghiandole endocrine, sgorgano gli ormoni cioè macromolocole organiche che influenzano i nostri umori, dal sole giallo in cielo sfugge il vento solare che sorregge la bolla magnetica – l’eliosfera – entro cui è immerso l’intero sistema solare.  Ogni terminale ha i propri ritmi o tempi che variano e si compongono in armonia con tutti gli altri tempi. La feconda concezione implica una revisione radicale di quella meccanicistica che ha dominato scienze e menti comuni, sconvolge le categorie di spazio e di tempo e anche le dimensioni dei corpi.

Il piccolo è come il grande, diceva Ermete e ripropone Giordano Bruno sostenendo che l’Uomo è centro. Se l’Universo tutto è un Web, ciò che conta è l’abilità del terminale di ricevere e trasmettere informazioni. Il “centro” non è un luogo, bensì uno stato più o meno complesso e capace di elaborare le comunicazioni e riconoscere i rispettivi tempi di trasmissione.

La secrezione ormonale, che avviene ogni notte prima dell’alba e influenza i nostri umori quotidiani, l’orgasmo che spazza via i pensieri, la riproduzione cellulare che rigenera il nostro corpo, il ripiegamento delle proteine che le rende antenne biomagnetiche (non elettromagnetiche), sono comunicazioni organiche legate all’alternarsi tra giorno e notte e però indipendenti dal tempo e dallo spazio, comunicazioni che ci obbligano a rivedere a concezione comune della realtà. Già con le teorie di Hamilton e Jacobi e gli sviluppi successivi (Dirac, Majorana, Wheeler, ecc.) risultava che lo spaziotempo è metà di uno spazio generalizzato che comprende anche l’altra metà: il cyberspazio la Rete invisibile ma reale, diversa da Internet perché non trasmette solo film (immagini, musica e parole) ma anche e soprattutto azioni e/o rotazioni.

a velocità superluminali. Siamo in una realtà cibernetica tutta interconnessa all’istante: lo spaziotempo è lo schermo visibile in 4D (3 dimensioni spaziali – lunghezza, larghezza e profondità – più 1 temporale) e il cyberspazio è

Credere a un tempo lineare, unico e immutabile, significa assumere un principio* valido per le macchine, ma non per gli organismi. La realtà cibernetica è una matrix interattiva, un film olografico in cui siamo immersi, da cui siamo mossi e anche… commossi. Qui possiamo agire usando quel principio sovrano che è la volontà di contribuire a un nuovo futuro pieno di gioia, trasparenza e prosperità per tutti. Al contrario di quanto si crede non esistono limiti di tempo né di energia e possiamo anche spiegare l’eternità del genere umano.

In nano secondi emerge dai nuclei delle nostre cellule materia nuova, cioè energia nuova. In tempi ancora più brevi i Flash Gamma Terrestri producono anti materia nella nostra atmosfera; in pochi secondi ben tre terremoti recenti (Sumatra, Cile e Giappone) hanno accorciato il nostro giorno e sono stati annunciati da molti segnali che avrebbero potuto ridurre il numero delle vittime. All’Aquila sono stati colti da organismi semplici quali i rospi che hanno disertato un laghetto vicino all’epicentro dal terremoto una settimana prima…

Le velocità superluminali implicano non solo la previsione degli eventi ma anche la volontà di agire nel presente in modo da progettare un nuovo futuro, saggio, prospero e giusto per tutti. Serve l’elemento essenziale: la coscienza che la realtà non è solo quella che appare agli strumenti scientifici, né quella che prevedono le teorie scientifiche.

Il futuro dipende da ciascuno di noi.

* è il Principio di minima azione, alla base di quasi tutte le teorie meccaniche.

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