Le idee, si sa, durano più a lungo di una vita umana, tanto più se sono ripetute per molte generazioni. Quella dei limiti dura da millenni. Le religioni hanno insistito sui limiti dell’uomo, le scienze su quelli dell’energia e le finanze su quelli del denaro. Intanto i debiti crescono. Perché non cancellare i debiti e ricominciare tutto da capo? Perché siamo “educati” a credere che il futuro dipenda dai “potenti”.
Il nostro futuro dipende da noi.
“I terremoti non si possono prevedere, si possono prevenire” dicevano gli “esperti” poco prima del terremoto che ha sconvolto Abruzzo. Lì molti dormivano da mesi nelle macchine, erano preoccupati per le crepe nelle case, ma sono stati tranquillizzati… Gli “esperti” prima sono stati condannati e poi assolti, “la scienza ha vinto” hanno riportato alcuni. Giampaolo Giuliani, tecnico dei laboratori del Gran Sasso, aveva suggerito l’imminenza dell’evento catastrofico; aveva costruito apparecchi che rivelavano i raggi gamma emessi dal Radon, un gas che si libera per primo in caso di sommovimenti in profondità e quindi anticipa l’arrivo delle scosse sismiche in superficie. Osservando vari flash gamma, nei giorni precedenti al sisma, Giuliani ha fornito un’osservazione sperimentale importante, in sintonia con la sensazione dei tanti che sono rimasti fuori nelle piazze, non hanno ascoltato la “protezione” civile, che invitava a rientrare nelle case e così si sono salvati.
Da allora i flash gamma terrestri sono aumentati: sono fulmini oscuri, circa mille al giorno, e precedono con regolare anticipo i fulmini visibili, anche questi cresciuti in numero e congiunti alle piogge torrenziali che stanno facendo franare la terra. Sono legati all’antimateria che può anticipare gli eventi, spiegare l‘abilità alla previsione che è innata nel genere umano, indipendente da cultura, nazione e scolarità, come dimostra anche uno studio pubblicato su Le Scienze. Per molti “esperti” l’antimateria è assente da questo mondo; può essere invece presente persino nel DNA che si genera al concepimento, il seme intelligente, che precede e prevede le tappe probabili della vita del nascituro. L’abilità alla previsione è dimostrata negli animali – i rospi in un laghetto vicino all’Aquila, i delfini nell’oceano indiano – che hanno abbandonato le zone dei terremoti e dei maremoti vari giorni prima. C’è troppa antimateria nello spazio grida la NASA allarmata. L’antimateria può infatti anticipare un futuro diverso dal passato tragico che ci raccontano a scuola. Molte scoperte archeologiche mostrano civiltà – antico Egitto, Etruschi in Italia, Incas nelle Ande – attente alla prosperità di tutti e del tutto, niente affatto tese a cercare il “nemico” di turno per fare guerre.
I flash gamma sono fenomeni nucleari che smentiscono la linearità del tempo e mostrano energie enormi. Manca l’energia? No, l’onestà di ammettere le proprie incapacità. Il “vuoto” è pieno di energia che si manifesta alle nano dimensioni, tipiche dei nostri nuclei cellulari dai quali sgorga materia – cioè energia – in forma di amminoacidi, “informati” del ripiegamento necessario per divenire proteine, indispensabili al benessere di tutto il corpo. C’è un’intelligenza in Natura, c’è un progetto, che la mentalità meccanicista non sa riconoscere, perché crede alla linearità del tempo e alla vacuità dello spazio, alle idee vacillanti di un “sapere” che ignora cos’è la Vita e perché si rigenera senza combustibili.
Il tempo lineare è una convenzione umana.[1] Di fronte ai mutamenti senza precedenti che stanno sconvolgendo l’intero universo osservato, gli “esperti” ONU indicano il “colpevole” – l’effetto serra – che non è mai stato così intenso da 800mila anni e la cui colpa è l’uomo. Il senso di colpa è una costante della storia umana scritta sui documenti, un arco di appena 6 mila anni, basato su idee mai verificate fino in fondo. Quale “orologio” misura 800mila anni, i 65 milioni di anni che passano dall’estinzione dei grandi sauri o i miliardi di anni che ci separano dal Big Bang? Non è un orologio; è il credo “scientifico” che la radioattività e la fusione calda nelle stelle avvengano sempre con lo stesso identico ritmo. Questo credo è smentito dai fatti.
Un improvviso aumento della percentuale di Carbonio 14, negli anni 774 e al 775 d.C., è stato registrato negli alberi in varie parti del mondo. Instabile, con una vita media di 5370 anni, il Carbonio 14 è prodotto dai raggi cosmici nell’atmosfera terrestre, respirato[2] dagli organismi i quali, una volta morti, non respirano più. Da quel momento il Carbonio 14, contenuto nelle loro ossa, decade, si dimezza in 5370 anni, mentre quella del Carbonio 12 rimane costante; misurando il rapporto tra i due isotopi si può calcolare quanto tempo è passato dalla morte, o meglio, si potrebbe se le interazioni deboli fossero sempre state costanti. L’aumento del Carbonio 14, nel 774-775 d.C., dimostra che così non è; secondo vari autori fu causato da flash gamma con energie superiori a quella emessa dal sole in miliardi di anni di attività.
Il “sapere” accademico ha vincoli stretti con il potere temporale, il credo che tutto – storia umana ed evoluzione stellare, salari, debiti e profitti – debba essere calcolato in funzione di quel “dio unico” che è il tempo lineare; è esaltato dal fatto che l’astronomia osserva solo il passato, in contrasto con equazioni che conoscono il futuro, ma non il presente.[3] Se la scienza fosse consapevole del suo bisogno, la coscienza delle proprie scoperte e del loro significato umano, potrebbe migliorare le condizioni del pianeta. Additare il “colpevole” – l’effetto serra – serve a creare schieramenti, a dividere “buoni”, che vogliono “salvare il mondo” con le fonti rinnovabili, dai “cattivi” che insistono a proporre il nucleare. Entrambi, “buoni” e “cattivi” ignorano che la Natura sta svelando infinite energie e che la sindrome della scarsità è dettata da un “sapere” falso. La scienza saggia potrebbe riconoscere che l’elettricità usata dalla “civiltà” in modo dominante, è invece usata dalla Natura in modo marginale. Ne parlo nei miei libri e non ho voglia di ripetermi.
Il mondo delle idee, che ha dominato le menti umane, è al suo collasso che è indolore per chi vuole con sincerità un mondo saggio, prospero e giusto. Il potere si è basato su queste stesse idee, su un “sapere” che non funziona più e cerca di conservare se stesso; perciò organizza convegni e sinodi, leopolde e brain-storming, alla ricerca di nuove “idee”, “soluzioni” che evitano la verità: i problemi sono quasi tutti falsi, derivati dal credo in un mondo delle idee vacillanti come quella dei limiti (tempo, energia o denaro).
Il “sapere” accademico non sa cos’è il tempo né cos’è la materia. L’Aquila con le sue 99 chiese, 99 piazze e la fontana delle 99 cannelle anticipa un fatto oggi riconosciuto. Il 99 per cento della materia, che compone ogni corpo, è confinato in nuclei atomici troppo piccoli per essere osservati in modo pacifico. Se alla base di processi quali la fotosintesi c’è una coerenza nucleare, la scienza non la può osservare. L’umanità saggia può piantare alberi e creare parchi, accrescere la produzione di ossigeno e di legna, evitare frane…
La notte del 6 aprile 2009 all’Aquila c’è stata l’esperienza collettiva di una dilatazione temporale che ha coinvolto le azioni umane. La relatività del tempo è riconosciuta, ma relegata a velocità prossime a quella della luce, a condizioni ritenute “anomale” rispetto alla comune concezione della realtà. La vera anomalia è un “sapere” che ignora le cause del confinamento nucleare, della prigione che rinchiude in un volume minuscolo il 99 per cento della materia. Urge un “nuovo” paradigma che c’è sempre stato e ripetuto da tanti, saggi e scienziati che sono stati emarginati o condannati. Giordano Bruno è un esempio del “nuovo” paradigma che stenta a decollare perché gli “esperti” ancora credono a un sistema solare fatto di palle piene e a nuclei atomici fatti di palline piene (quark). Oggi finalmente si stanno superando i confini tra le varie discipline e la biologia quantica ha scoperto la sensitività del DNA cioè l’abilità a selezionare gli spin. Il “nuovo” paradigma è quello antico: è composto di spin e/o momenti angolari, cioè di azioni, non di palle né di palline.
E così “scopriamo” che la VITA fa selezione.
Oggi è in atto una selezione tra chi crede al “sapere” artificiale – al mondo delle idee… vacillanti – è afflitto dalla sindrome della scarsità (energia o denaro) e chi riconosce l’intelligenza della Natura, i Suoi tanti segnali che precedono gli eventi, segnali che chi vuole, può comprendere.