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La previsione possibile con la sensibilità e l’attenzione ai tanti messaggi della natura

Il 21 giugno 2010, più di 4000 geofisici hanno firmato una petizionehttp://www.mi.ingv.it/open_letter/index.php in difesa della Commissione Grandi Rischi che, il 30 marzo 2009, sei giorni prima del terremoto che ha distrutto l’Abruzzo, aveva rassicurato gli aquilani di dormire tranquilli.

“Anni di ricerche hanno dimostrato che una previsione a breve termine non è possibile” è scritto nella petizione che cita i meriti dei geofisici italiani, le loro accurate mappe del rischio sismico e la necessità di costruzioni antisismiche…
I delfini si erano allontananti dalla zona dello tsunami nell’Oceano Indiano (27 dicembre 2004) vari giorni prima; i rospi, che s’incontravano tutti i giorni in un laghetto vicino all’epicentro in Abruzzo, lo avevano disertato dieci prima del 6 aprile 2009 e sono poi nello stesso laghetto ricomparsi circa dieci giorni dopo.

Aristotele (486 – 425 a.C.) parlava di fenomeni atmosferici premonitori dei terremoti attribuendoli a venti sotterranei. Strane nubi sono state fotografate il 22 novembre 2008 (fig. 1) in corrispondenza delle faglie, probabilmente causate dall’eruzione di gas caldo. In Abruzzo da mesi gli abitanti dormivano fuori delle loro case e un tecnico dei laboratori del Gran Sasso,Giampaolo Giuliani registrava regolari picchi di raggi gamma 5-6 ore prima di ogni scossa.

Una previsione a breve termine non è possibile?Precursori sismici e la provata sensibilità di uomini e animali (fig. 2) dimostrano che è possibile.

Inoltre se gli “esperti” non potevano prevedere il futuro, avrebbero dovuto almeno conoscere il passato. I due forti terremoti precedenti, in Abruzzo, uno nel 1315 e, l’altro, nel 1703, si sono svolti con modalità simili a quello del 2009. Lunghe e ripetute scosse sismiche prima e poi lo scossone forte che ha distrutto la città dell’Aquila, i comuni circostanti e provocato migliaia di vittime. Quindi non era difficile arguire che un evento di grosse proporzioni si sarebbe potuto ripetere…

La scienza ortodossa crede alla tettonica a zolle, e nega l’espansione della Terra, dimentica il ruolo cruciale del Cuore cristallino della Terra, il nucleo che super-ruota rispetto alla crosta dove noi siamo.

Accettare o negare la previsione di un evento implica un’analisi del concetto di tempo. La sincronicità di terremoti distanti e viaggi nel tempo sono fenomeni riconosciuti sia dal punto di vista matematico, sia da quello neurologico. I neuroni specchio (fig. 2), di cui sono dotati uomini e animali, mostrano l’abilità a prevedere oltre che a prevenire gli eventi.

L’arrogante “certezza” con cui la Commissione ha ignorato la sensibilità delle genti e gli importanti indizi, quali i picchi di raggi gamma misurati da Giampaolo Giuliani, è contraria a un’autentica ricerca scientifica.

Il mio augurio è che i ricercatori seri si dissocino da questa ridicola petizione. Qui aggiungo un breve e parziale elenco delle convinzioni comuni sulle quali si è basata la “certezza” degli “esperti”.

Il 99,99% della massa terrestre non è mai stata osservata direttamente; gli scavi sono arrivati a un massimo di 12 km di profondità e hanno fornito dati che smentiscono i modelli.

Molti geofisici sono convinti che “i terremoti non sono correlati tra loro”. Il 22 giugno 2010 uno studio ha messo in luce la sincronicitý già verificata in molti altri casi sia nel piccolo che nel grande, mostra l’esistenza del campo nucleare debole che, come l’amore, salta da “cuore” a “cuore”, da nucleo a nucleo atomico, e può favorire i viaggi nel tempo.

I geofisici ortodossi usano strumenti che registrano solo i segnali provenienti dal passato e cioè i sismografi. I raggi gamma, osservati da Giampaolo Giuliani, alcune ore prima delle scosse in Abruzzo, sono segnali elettromagnetici che possono provenire dal futuro, secondo un teorema dimostrato nel 1931 dal grande fisico R. Feynmann.

L’inversione del tempo è un fenomeno peraltro previsto da molte teorie classiche. Non si capisce perché stupisce tanto i geofisici.

La previsione dei terremoti c’è sempre stata.

La recente scoperta dei neuroni specchio (fig. 2) nel cervello umano e in quello degli animali conferma che entrambi possono prevedere gli eventi. Ancora più importante è la scoperta delle cellule gliali che comunicano tramite moti, compongono una porzione più consistente dei neuroni e sono legati alle emozioni, capaci di sentire il futuro.

Il terremoto del 6 aprile 2009 è stato annunciato da infiniti segnali e avrebbe potuto non provocare vittime. Purtroppo un giudizio più o meno severo sull’accaduto non ci restituirà le vite perdute, ma una presa di coscienza che siamo  soggetti a un inganno feroce, il tempo lineare, utile a farci lavorare con il sudore della fronte per restituire i soldi alle banche, può cambiare il futuro di tutti.

L’Aquila ha un grande messaggio da dare al mondo con la sua storia gloriosa e il suo difficile presente: gli attimi intercorsi alle ore 3.32 del 6 aprile 2009, percepiti come dilatati rispetto a quelli misurati, sono prove per decine di migliaia di persone che il tempo lineare non esiste.

Il tempo lineare è il frutto di una congiura tra scienze e religioni “ignare” dell’Opera Intelligente che anima e unisce infiniti universi, infiniti mondi intelligenti che forse ci guardano dal futuro… ridendo.

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